venerdì 4 maggio 2012

Le cose che non so


Il mio passaggio preferito nel cartoon Ratatouille (che mio figlio mi fa vedere almeno una o due volte al mese) è quando il topolino che cucina di nascosto perché osteggiato dal padre dice:
"Si potrebbero scrivere milioni di libri con tutto quello che papà non sa. E il bello è che l'hanno fatto!"

Ecco io scopro ogni sera di non sapere qualcosa. Realizzo che la mia cultura generale equivale a una goccia nell'oceano (per intenderci se cercate soci per un gioco a quiz non contate su di me!).

E di sera sì, si hanno certe rivelazioni, quando si è a tavola o si gioca e il nano chiede cose semplici, da seienne, come: «mamma perché il pomodoro è rosso?» o «come si chiama questo paese?» (indicando col ditino un punto tra il Kazakistan e non so cosa) e «cosa vuol dire "iscritto"» (vuol dire almeno 2 cose ma nessuna riesco a spiegarla usando termini infantili) e «chi è il portiere della juventus?» (so appena cos'è il calcio e da anni cercano di spiegarmi cos'è il fuorigioco con scarsi risultati, ora le formazioni no, è troppo!)... e va beh tutti i perché della sua età.

Il problema è che non sono preparata su almeno il 50% di quello che chiede, in più temo d'avere l'ansia da prestazione come nelle interrogazioni a scuola quando avevi studiato ma non eri certo che la risposta fosse quella... panico!

Talvolta se ho la soluzione al quesito mi assalgono dubbi, penso: non posso dare un imprinting scorretto a mio figlio sul primissimo significato di qualcosa... e se invece la mia certezza è totale apro io altri file correlati a questo... Tipo: «mamma perchè su questo libro sopra l'America c'è un'aquila?» ("pff, facilissimo" penso!) io "è l'animale simbolo di quel paese". Sarebbe stato sufficiente, potevo andarmene a fumare una sigaretta sul balcone o fare la pipì, invece no, insisto, perché nella mia mente si affacciano simpatiche domande a catena su ognicosa... "e l'animale simbolo dell'Italia è il lupo" aggiungo! .... e...  e mi son messa nei guai dato che poi il nano spara a zero tutti i paesi che conosce (o che inventa) e io devo dir lui gli animali simbolo!

Ecco succede sempre così, non posso vivere con la Treccani sotto il braccio no?
Povero figlio che razza di genitore gli è capitato!


Poi il nano alle 21.30 va a letto e io a mezzanotte sono lì che penso, mi giro e chiedo al mio fidanzato "ma è vero che Congelato e Surgelato non sono sinonimi?".

E' un miracolo che ancora non mi abbia mollata o non abbia chiamato la neuro...

intanto tutte le mattine appena arrivo in ufficio apro wikipedia e cerco soluzioni a tutte le domande del nano e anche alle mie! Dio benedica internet!


10 commenti:

  1. L'ammissione del limite è sempre un ottimo punto di partenza. Anche con i figli. Io penso che farò così: "Che dici, cerchiamo insieme?"
    E comunque si, God Bless Wikipedia

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  2. ti arricchirà in tutti i sensi :)

    condivido il pensiero sulla 'goccia'.

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  3. secondo me il passo successivo è insegnare a tuo figlio che non si può sapere tutto ma tutto si può cercare, nei "milioni di libri con tutto quello che papà non sa" o su wikipedia. in realtà la vera sfida non è sapere tante cose, ma avere abbastanza spirito critico per discernere informazioni corrette da quello che non lo sono. i miei figli sono ancora piccoli, ma non vedo l'ora che inizino a pormi domande difficili perchè avremo tanto da imparare e studiare entrambi! ;-)

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  4. La curiosità dei bimbi è così affascinante e ... meno male che wikipedia è sempre a portata di mano ;)))

    www.lostinunderwear.blogspot.com

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  5. Il "cerchiamo insieme" è la regola aurea :)

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    1. Fino a quando non sanno leggere correttamente e, magari con la scaletta, arrivano al ripiano della Garzantina piuttosto che della Treccani. Quando si può, si cerca insieme su internet.
      Roberta

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  6. condivido in pieno tutto quello che hai scritto..io faccio spesso (sempre) la figura di quella che non sa o non è sicura di quello che dice! A volte mi tocca pure sentire delle castronerie gigantesche e non avere il coraggio di dire: "veramente non è così...."
    Mi fa piacere rileggerti!

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  7. A volte ricorro al "chiedilo al papà la prossima volta che vai da lui", nella speranza che se ne dimentichi.
    Se mi permetti un suggerimento, ad ogni sua domanda, risposte ancora poco approfondite, che tanto già ci penserà lui a fare altre domande a catena. Se gli dai subito tante informazioni, scatenerai il Pico de Paperis che c'è in ogni bambino mediamente curioso.
    Roberta

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  8. Mi hai fatto sbellicare! Ma meglio non farsi certe domande "indecenti". Take it easy, Baby!
    E te lo dice una che ha un bimbo di poco più di 2 anni... chiedimi come sarò anch'io fra circa altri 4!!!! ;-D
    Ciaooooooo

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  9. =)
    Che simpatica che sei!!! Mi sono piegata in due dal ridere!!!
    Ed ora vado a cercare qualche risposta alle mie domande anche io =)

    Ciao!!!!!!
    Sara

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