mercoledì 12 ottobre 2011

Data di scadenza


Leggevo stamattina su Repubblica.it questo articolo sulle date di scadenza riportate su prodotti commestibili: http://www.repubblica.it/esteri/2011/10/12/news/data_scadenza-23081063/?ref=HRERO-1
Il pezzo racconta una situazione d'oltre Manica, ma nel circuito dei paesi sviluppati siamo tutti simili quando benessere diventa sinonimo di spreco.
Io non sopporto l'idea che si getti via il cibo. Forse per questo non ho una linea da fotomodella, ma mettere in pattumiera ciò che dovrebbe andare nello stomaco mi fa sempre riflettere. Sarà l'educazione del dopoguerra che mi ha tramandato mia nonna, non lo so...
Senza essere fanatici dell'ecologia e del risparmio a tutti i costi, penso che si potrebbe fare meglio.
Mi piace che nel Regno Unito ci sia questa iniziativa di togliere la data di scadenza dai cibi. Mi pare giusta invece quella mantenere la data di produzione.
Anche perchè se uno yogurt che trovo oggi sullo scaffale l'hanno creato 25 giorni fa, qualche domanda sulla percentuale di conservanti me la pongo. Direi!
Ma è anche vero che oggi compriamo tanto e non mangiamo tutto. Abbiamo un ritmo di vita che ci impone di far la spesa una sola volta alla settimana, accalcandoci nei supermercati dove si può trovare ogni ben di dio dalle calze di spugna alla mela trentina doc... Così x i calzini da tennis avranno usato un cotone raccolto più di recente rispetto alla mela doc igp con bollino originale della provincia di Bolzano.
Eccetera eccetera.
Una mia amica, che da giovane era genere punkabbestia, da quando si è sposata e ha avuto figli è diventata una fanatica. Fanatica della salute pensa lei, fanatica della cazzata dico io.
Lei apre il frigorifero e dentro c'è tutta la Coop. Prende una confezione di sottilette da mettere nella pastina al figlio, legge che sono scadute tre giorni prima e le butta. Io una volta ho provato a spiegarle alcuni concetti, ma non con buoni risultati:
1. Butti del cibo perchè c'è scritto che è scaduto e non lo apri nemmeno x controllare?
2. Pensi che la sottiletta sia cibo?
3. Se ci fosse stato scritto che il prodotto aveva ancora un mese di vita l'avresti dato a tuo figlio con i cagnotti?

COME NON DETTO.
Bhe gli anglosassoni il dubbio se lo sono almeno fatti venire... questo non vuol dire che funzionerà togliere la data di scadenza da ogni cosa, ma rendere consapevoli i paesi "civilizzati" (parola usata sempre a sproposito secondo me) sullo spreco è un passo avanti. No?

12 commenti:

  1. Bel post, fa riflettere.
    Pensare alle montagne di cibo buono che ogni giorno vengono buttate mi mette una profonda tristezza, che schifo. Questa non è cività, non sò neanche definirla!
    Comunque sì, togliere la data di scadenza può essere utile ma ci vorrebbe anche un po' più di informazione per chi compra per fargli capire come ci si deve regolare e quando una cosa può cominciare a non essere più buona o ancora tranquillamente mangiabile.
    Fino a un po' di tempo fa anch'io riempivo il frigo tipo stiva e puntualmente quello che stava in fondo veniva buttato. Ora ho cambiato sistema, compro meno e un po' più spesso (visto che sono a casa e non lavoro) e le cose vanno meglio... ma purtroppo qualcosa nella pattumiera ci va sempre a finire... ma ci sto lavorando eh!
    Mamma_pasticciona
    http://sonosolounpodistratta.blogspot.com/

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  2. Posso raccontarti una mia esperienza (a volte da fastidio, dimmelo se fosse così). Ho fatto una breve esperienza in Sierra Leone, anni fa. Un giorno riordinavo la dispensa con un sacerdote. Era il 2005 e tutto ciò che era scaduto nel 2004 veniva dato per scontato che si potesse ancora mangiare. Trovo un vasetto di capperi scaduto nel gennaio 2003. E lui mi fa: "mettilo davanti allo scaffale che lo mangiamo subito". Lì per lì mi ha fatto ridere. Non sono più riuscito a buttare nulla solo per la scadenza, però. Assaggio e mi fido del mio senso del gusto.

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  3. A volte capita di portare a casa cibi già guasti ma con scadenze lontane per i sistemi di conservazione dei templi della spesa. Personalmente, ho avuto un'educazione simile alla tua e in campo alimentare butto poco, compro per ordine e vado a fare la spesa un paio di volte a settimana. Quel che non strozza passa e quel che passa ingrassa.
    Roberta

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  4. Nei tanti lavori precari che ho fatto in vita mia mi sono reso conto di quanta roba buttiamo. Ristoranti, fast food, grandi o piccole catene sono costretti dalla legge italiana a buttare quantitativi giganteschi di formaggi, pane, salumi, carni, insalate e compagnia bella che non possono essere consumati il giorno dopo pur essendo ancora buonissimi, né posso essere donati ad associazioni di beneficienza né riportati a casa per il consumo privato. No, buttate.

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  5. @pasticciona. Anche io mi impegno e non sempre si riesce a fare il massimo... ma la consapevolezza dello spreco è già un passo. Non dimentichiamolo.

    @Gae. Mi infastidivo se non me lo raccontavi. Grande insegnamento. E pure io mi fido dei miei sensi... che è meglio!

    @Roberta. Io lo dico sempre, abbreviando, che quello che non strozza ingrassa! :D

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  6. @Metteo. Hai ragione è scandaloso. Però mi pare che le associazioni o i volontari possano prendere accordi con certi supermercati o piccoli imprenditori... e sai cosa ti dico: anche se la legge non lo prevede dovrebbero farlo. PUnto

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  7. Da quando ho seguito una puntata di report parecchi anni fa, nella quale dimostravano che il LATTE FRESCO durava molto di più dei 5 gg indicati sulla confezione, mi sono detta: beh, se dura di più il latte, che è il prodotto fresco per eccellenza, perchè non il resto?
    Poi ho lavorato in un'azienda alimentare e capitava spesso che, dopo accertamenti (analisi di laboratorio) si RINGIOVANIVA la data di produzione dei prodotti, per allungarne la scadenza.
    Da allora difficilmente butto qualcosa. Neppure lo yoghurt scaduto è cattivo! al massimo è morto qualche fermento, ma ce ne sono talmente tanti che qualcuno vivo lo trovi sempre (anche dopo 10 gg!) ;)

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  8. Sarà che dell'argomento non sono una grande conoscitrice, ma non mi sembra che quello proposto per il Regno Unito sia molto dissimile da ciò che è in uso da noi. L'articolo parla dell'eliminazione della data di scadenza della vendita (che non mi risulta esista in Italia - ma potrebbe essere una mia ignoranza), lasciando invece la data di scadenza per prodotti che devono essere necessariamente consumati entro una certa data e la data entro la quale vengono al meglio mantenute le caratteristiche del prodotto; così come in Italia troviamo le diciture "scadenza" e "da consumarsi PREFERIBILMENTE entro"
    Per quanto riguarda il cibo che va buttato, ricordo un tizio che conoscevo diverso tempo fa, che a ridosso dell'orario di chiusura passava da una serie di gastronomie, rosticcerie, ecc per ritirare la merce invenduta, che veniva donata ad un'associazione che faceva beneficenza.
    In ogni caso, a parte l'educazione individuale a queste problematiche, credo sia importante una sensibilizzazione generalizzata da parte delle istituzioni.

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  9. Come hanno già detto c'è il "scade il" e "da consumarsi preferibilmente entro". Sono cuoca di professione e anche se, quando cucini ad estranei devi stare mille volte più attenta non faccio quasi più caso alle date di scadenza. Solo alcune cose più delicate diventano pericolose per il resto basta analizzare un po' l'alimento (odore e aspetto) per rendersi conto che anche a pochi giorni dalla scadenza sia ancora più che commestibile.

    E' un po' questione di abitudine e un po' d'educazione.

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  10. Pure io odio sprecare il cibo e non butto mai via nulla, piuttosto mi ingozzo. Poi si vede eh.

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  11. Si vede dal tuo blog Sciu', i funghi andati a male non dovevi mangiarli.

    Terpenzio

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  12. hehhe sono pienamente d'accordo con te, Gio!
    Che ridere quella sui cagnotti :-D

    Sai che leggevo da qualche parte che ora gli psicologi hanno pure fatto di questa mania del salutismo una malattia certificata? Mi pare che faccia parte dei disordini compulsivi: ti da un'illusione di avere la tua vita sotto controllo.
    Ma in realta' stai solo ubbidendo ciecamente ad una moda.

    Ora in UK pero' mi piacererebbe vedere una legge sugli involucri di plastica (troppi), che li andare nel reparto frutta e verdura al supermercato sembra di entrare in una boutique: ti vendo questa arancia, anemica e insapore, ma ti distraggo vendendotela tutta imbellettata di fronzoli di plastica...

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